Perdita dell’olfatto

Cos’è l’anosmia?

Anosmia significa “mancanza di olfatto”.

I disturbi dell’odorato aumentano con l’avanzare dell’età, tanto negli uomini quanto nelle donne.
I fattori di rischio più spesso associati a disfunzioni olfattorie sono fenomeni infiammatori, come le riniti e le rinosinusiti croniche, l’esposizione a sostanze inalanti tossiche e i traumi cranici.

L’iposmia viene associata da alcuni anni a malattie neurodegenerative, come la malattia di Alzheimer (AD) e di Parkinson.

Come si misura la perdita dell’olfatto?

La diffusione di test olfattometrici standardizzati e semplici da eseguire permette oggi di valutare in fretta la funzione olfattiva nell’ambito della diagnostica rinologica.

L’analisi olfattometrica si esegue mediante lo Sniffin’ Sticks Extended Test (SSET). Il test permette di valutare 3 parametri relativi alla funzione olfattoria:

  • Identificazione degli odori.
  • Discriminazione della soglia olfattoria.
  • Determinazione della soglia olfattoria.

Il test dura tra i 25 e i 45 minuti.
Per determinare la soglia olfattoria presentiamo al paziente lo stick contenente la concentrazione più alta di n-butanolo e successivamente triplette con un solo stick contenente l’odore in differenti concentrazioni; stabiliamo così la soglia minima.

La capacità di discriminazione olfattoria si rileva con la presentazione di 16 triplette di sticks: in ogni tripletta 2 stick contengono lo stesso odore ed uno un odore diverso. Il paziente deve riconoscere in ogni tripletta lo stick con l’odore differente.

Per l’identificazione olfattoria si presentano 16 stick a intervalli di circa 30-60 secondi. Per identificare l’odore viene data al paziente una lista con 4 possibilità di scelta per ogni odore.

La somma dei tre punteggi ottenuti (Threshold Discrimination Identification = TDI score) classifica il soggetto come normosmico (punteggio > 30), iposmico (punteggio < 30) o anosmico (punteggio < 15).

Negli ultimi anni gli Sniffin’ Sticks si sono diffusi molto, grazie ai numerosi vantaggi quali la buona sensibilità e specificità, la riproducibilità dei risultati, la facile esecuzione, la rapida interpretazione dei risultati e l’utilizzo di sostanze odorose comuni. La stesura del referto è inoltre agevolata dal programma OLAF.

Il ruolo dello specialista otorinolaringoiatra è fondamentale per garantire l’affidabilità del test olfattometrico. La sensibilità del test olfattometrico dipende infatti dalla selezione accurata dei pazienti, tanto dal punto di vista anamnestico, quanto da quello obiettivo, e deve essere affiancato da una completa valutazione del distretto massiccio facciale.